sabato 31 ottobre 2020

#STEP 11 - I COSTRUTTORI

Il primo a costruire il Periscopio Solare fu sicuramente il suo inventore l'Ingegnere Ermenegildo Santoni presso l'Istituto Geografico Militare di Firenze, per poi proseguire il suo cammino di ricerca e produzione presso le Officine Galileo di Firenze.

Dato il vasto impiego militare dello strumento, sarà stato sicuramente riprodotto su vasta scala dai reparti militari statali per poter fronteggiare i conflitti bellici avvenuti nel periodo del suo impiego, ovvero tra il 1931 e il 1948.

venerdì 30 ottobre 2020

sabato 24 ottobre 2020

#STEP 9 - L'INVENTORE


L'invenzione del Periscopio Solare è attribuita all'Ingegnere Ermenegildo Santoni.

Ermenegildo Santoni

Egli è ricordato come inventore, padre e precursore della Fotogrammetria Aerea.

Nacque a Calci, Pisa il 5 Marzo 1896, diplomato come Perito Agrimensore frequentò il corso di allievi ufficiali di complemento del genio militare a Torino nel 1916. Dopo un anno di servizio fece richiesta di essere trasferito in aviazione dove continuò il servizio di guerra fino al 1918 con il grado di tenente. Il suo servizio di osservatori di aereo lo rese cosciente dei problemi dell’aerofotografia E della fotogrammetria aerea, tutto per quanto riguarda la ricomposizione dell’assetto spaziale delle prese fotografiche fatte dall’aereo. Perfeziona dunque le camere aria fotografiche con un intervallometro automatico. Nel 1920 si congedò e nel 1924 iniziò la sua collaborazione per l’attività aerofotogrammetrica con l’Istituto Geografico Militare a Firenze. In questo periodo ebbe modo di progettare realizzare a molti strumenti tra cui appunto il Periscopio Solare nel 1925-1926

#STEP 8 - I MATERIALI


 Il Periscopio Solare, inventato dall'Ingegnere Santoni, era costituito da un corpo principale in ghisa, per conferirne una buona resistenza agli urti e agli sbalzi termici e da alcuni prismi in vetro, che permettono la riflessione della luce.

Ai giorni d'oggi lo strumento è stato sostituito nella sua funzione dai satelliti, da elicotteri quadrirotori e aeromobili a pilotaggio remoto, comunemente conosciuti come droni.

Sia la ghisa, gli specchi, che il vetro sono materiali che rivestono un ruolo di enorme importanza per la storia delle cose.



Ghisa
Si possono far risalire i primi tentativi di produzione della ghisa al 1000 a.C. I minerali ferrosi venivano riscaldati con carbone di legna in forge rudimentali. In Europa, lo sviluppo della ghisa  giunse con relativo ritardo, E molto probabilmente perché i forni non riuscivano a superare la temperatura di fusione minima della combinazione ferro carbonio, compresenza del carbonio del zero, 81% che è pari a 750 °C. Isa era un altro materiale da fonderia, ma aveva scarse qualità meccaniche. Al termine del XIV secolo inizia a crearsi un mercato della ghisa, spinto dalla necessità di produrre cannoni e palle da cannone.


Vetro

Il primo utilizzo del vetro secondo Plinio il vecchio risale al III millennio a.C. in Mesopotamia e veniamo utilizzato esclusivamente come decorazione. Uno sviluppo della tecnica si ebbe nell’VIII secolo in fenicia dove iniziarono a produrre delle stoviglie e altri utensili per poi arrivare al 1000 a.C. in Cina, dove vennero ritrovati piccoli vasi. Durante l’impero romano fu sviluppata la tecnica di soffiar Joe che ha permesso che molti oggetti costosi diventassero di uso comune. Durante il VI-VII secolo d.C. si sviluppò l’uso del mosaico in vetro nell’arte bizantina.Cos’è un seguirsi dei secoli E delle civiltà il vetro venne impiegato nella produzione di oggetti di uso comune, ma anche per lizzazione di oggetti di lusso. Al 1369 risale la produzione di specchi a Morano e solamente al 1939 risalgono le prime fibre di vetro.

mercoledì 21 ottobre 2020

#STEP 7 - IL MITO

Sognare di volare è per l'uomo un fatto ricorrente, come il desiderare di poterlo fare, ci porta a pensare di poter evitare i problemi, fuggire da determinate situazioni o d'altro canto di poter intervenire senza ostacoli e immediatamente, o ancora di poter spiare senza essere visti, in modo da ottenere un vantaggio nei confronti del nostro avversario, esattamente ciò che grazie all'invenzione dell'Ingegnere Santoni, si poté fare, permettendo agli eserciti di avere maggiore conoscenza del territorio nemico e pertanto di studiare in maniera più mirata e sicura qualsiasi assalto. 

Tale desiderio, tale capacità, tale potere era già stato ampliamente omaggiato e onorato nella Mitologia Greca Classica, dove lo possiamo trovare personificato in un animale, l'Aquila, che oltre ad essere maestosa e a possedere una costellazione a lei attribuita, era anche sacra a Zeus, Re degli Dei.

Sicuramente il mito più celebre è quello narrato da Ovidio:

"Zeus innamorato di Ganimede, un affascinante giovane che ebbe i suoi natali in Frigia decise di sedurlo ad ogni costo, anche ricorrendo al rapimento.

Il sommo Dio prese l’aspetto di un'Aquila, animale a lui stesso particolarmente sacro per la sua magnificenza, per la sua velocità e perché, secondo la leggenda, era l’unico essere vivente in grado di fissare direttamente il Sole senza subirne alcun danno.

Per tali motivi all’Aquila era affidato l’incarico il vanto di recare i fulmini che egli scagliava contro chi lo faceva adirare o lo offendeva. Quindi con quelle sembianze Zeus si lanciò in un maestoso volo verso il giovane, lo afferrò saldamente per le spalle con i suoi poderosi artigli e librandosi elegantemente verso i cieli più alti lo trasportò nella sua dimora sull’Olimpo, dove lo nominò coppiere degli dei."

Damiano Mazza, "Ratto di Ganimede", sec. XVI (National Gallery, Londra)

Un ulteriore mito racconta:

"Zeus, mentre si preparava per combattere contro Crono, suo padre, per conquistare la supremazia fra gli dei, fu visitato da un Aquila, volatile a lui sacro, che gli lasciò una premonizione favorevole alla sua causa: difatti sua fu la vittoria nella battaglia.

 Per esprimere all’uccello la sua riconoscenza, Zeus lo trasformò in una costellazione trasportandolo fra gli astri."

#STEP6 - IL SIMBOLO

Il Periscopio Solare fu di una rilevanza fondamentale, ovvero diede la possibilità di vedere ciò che fino a quel momento non si è stati in grado di scorgere, è per questo motivo che può essere inteso come una gigantesca macchina fotografica in grado di fotografare ogni angolo del nostro pianeta.

Simbolo del Periscopio Solare


#STEP 5 - IL PRINCIPIO FISICO

 Il Periscopio Solare è composto dalla camera solare destinata a fotografare il disco solare, dal magazzino della pellicola con i relativi congegni per il funzionamento automatico della bussola magnetica del direzionale giroscopio e dello statoscopio.

Allo scopo di poter raccogliere sulla pellicola l’immagine del sole, quali siano la sua altezza sull’orizzonte la direzione della rotta (prua dell’aereo) la camera solare munita di nove obiettivi, dei quali uno centrale che raccoglie direttamente un campo conico di circa 60° ed otto superfici, ciascuno dei quali, mediante una sola riflessione attraverso un sovrastante prisma, raccoglie un campo di circa 55° in senso verticale e di circa 45° in senso orizzontale.

Tutti i prismi sono incollati fra loro e collegati da un anello in vetro sottostante.

Un semplice otturatore ghigliottina comandato elettricamente consente la rapida contemporanea apertura di nuovi obiettivi in ciascuno degli istanti nei quali la macchina da presa principale, la quale per gli scopi solidale, fotografa il terreno.

Nello stesso istante due indici di riferimento diametralmente opposti intorno al gruppo dei prismi, vengono illuminati mediante lampadine elettriche e la loro immagine viene fissata sulla pellicola, mediante un adatto sistema di prismi ed un obiettivo.


domenica 18 ottobre 2020

#STEP 4 - LA SCIENZA

Il Periscopio Solare, venne ampliamente utilizzato in quella branca della topografia denominata Fotogrammetria Aerea.

Fotogrammetria salente al 1936 di Torino, Italia.

La Fotogrammetria Aerea è una tecnica di rilievo che permette di acquisire le informazioni metriche di un oggetto, come la forma e la posizione, tramite l'acquisizione e l'analisi di una coppia di fotogrammi stereometrici. 

Come scrissero Wolf e Dewitt, autori di "Elements of Photogrammetry with Applications in GIS", pubblicato nel 2000 per mano della McGrow-Hill:

"La fotogrammetria è l'arte, la scienza e la tecnologia per ottenere informazioni affidabili sugli oggetti fisici e sull'ambiente attraverso processi di registrazione, misurazione e interpretazione di immagini fotografiche e modelli di energia elettromagnetica radiante registrata e di altri fenomeni."

La sua nascita risale al 1858 per mano di Aimé Laussedat, che sperimentò per primo la fotografia dall'alto mediante l'utilizzo di aerostati, poi sostituiti con gli aeroplani che videro la luce solamente nel 1903. Questa tecnica venne approvata in maniera ufficiale per mano della Reale Accademia delle Scienze Esatte Fisiche e Naturali di Madrid nel 1862.

Durante i primi decenni dalla sua nascita, come abbiamo detto, la Fotogrammetria Aerea veniva utilizzata prettamente in ambito bellico e nella cartografia, ma al giorno d'oggi sono innumerevoli i campi di applicazione della stessa. Tale disciplina viene sfruttata  ad esempio, oltre che per gli scopi nel passato, anche nell'ambito dell'Archeologia, della Geologia, dell'Architettura, dell'Ingegneria, della Giurisprudenza per quanto riguarda le operazioni poliziesche e investigative, nell'Agricoltura, nell'Edilizia, oltre che per la prevenzioni di incendi e catastrofi e nella ricerca di guasti e malfunzionamenti di strutture e infrastrutture.

sabato 17 ottobre 2020

#STEP 3 - GLOSSARIO

 Quali sono le componenti del Periscopio Solare?

  Lo strumento è corredato da:

  • Camera Solare: destinata a fotografare il Disco Solare, è munita di 9 obiettivi.
  • Pellicola: sottile nastro di materiale naturale trasparente utilizzato per imprimere le immagini.
  • Magazzino della Pellicola: dove viene raccolta la pellicola e che si occupa del funzionamento di:
      •  Bussola magnetica: attraverso i punti cardinali riesce ad indicare in che direzione è stata catturata la fotografia scattata.
      •  Giroscopio: dispositivo fisico che, basandosi sulla legge di conservazione del moto angolare, è in grado di muoversi in modo peculiare sul proprio asse, mantenendo un orientamento fisso, con l'asse che punta nella direzione di rotazione.
      •  Statoscopio: strumento barometrico sensibile a piccole variazioni di pressioni, che permette di identificare variazioni di quota tra le varie prese.
  • Obiettivi: dispositivi ottici in grado di raccogliere e riprodurre un'immagine.
  • Prismi in vetro: permettono la riflessioni delle immagini.
  • Otturatore a Ghigliottina: consente la rapida contemporanea apertura dei nove obiettivi in ciascuno degli istanti nei quali la macchina da presa principale, alla quale il periscopio è solidale, fotografa i terreno.

domenica 11 ottobre 2020

#STEP 2 - L'IMMAGINE

Il modello di Periscopio Solare qui in figura è possibile da reperire presso l'Istituto Geografico Militare di Firenze.







#STEP 1 - PERISCOPIO SOLARE

Il Periscopio Solare è uno strumento la cui invenzione è risalente al 1925-26 per mano dell'Ingegnere Ermenegildo Santoni.

Strumento dalle molteplici funzionalità tra le quali quella di permettere la fotografia del disco solare, in modo da poter catturare l'immagine del Sole su una pellicola.

Venne inoltre impiegato nella ricerca di riduzione di errori sistematici nelle triangolazioni aeree, oltre a definire la giacitura approssimata del fotogramma, per permettere la restituzione di rilievi aerofotogrammetrici, ovvero un terreno di conformazione orografica generica ( non considerabile piano).

Lo strumento in considerazione, pertanto, venne ampiamente utilizzato per fornire una visione aerea del territorio, in modo da permettere a chi interessato, di fruire di una cartografia aggiornata e più affidabile, infatti tra il 1931 e il 1948 lo strumento in esame, il Periscopio Solare,  venne più volte utilizzato nell'applicazione della Fotogrammetria Aerea.

Grazie all'ausilio di tale strumento infatti, fu possibile con i voli fotogrammetrici, realizzare decine di documenti che contenessero e raggruppassero tutte le informazioni e le cognizioni topografiche, oltre a restituire la conformazione orografica di un territorio.

Tali informazioni risultarono di vitale importanza in un periodo storico caratterizzato da un continuo susseguirsi di conflitti bellici, in cui nessuna delle carte a disposizione avrebbe potuto, per scarsità di informazioni precise, soddisfare le esigente tattico militari, anche perché non bisogna dimenticare, che le carte allora disponibili non erano state create per scopi bellici.


Nelle differenti lingue:

Italiano: Periscopio solare

Inglese: Solar Periscope

Francese: Périscope Solaire

Spagnolo: Periscopio Solar

Tedesco: Sonnenperskop

Cinese: 太陽潛望鏡

Giapponese: ソーラーペリスコープ


Etimologia della parola: 

La parola periscopio è un cultismo formato dal prefisso greco περί (peri = intorno) e da σκοπέω (skopeo = vedere, osservare)
Sarebbe quindi "osservare nell'ambiente in cui ci si trova"

périscope solaire